domenica 29 settembre 2013

Cinquanta sfumature di verde

Ricordo ancora come fosse ieri, la prima volta che la vidi; ero alla SME a Susegana, se ne stava al reparto ferramenta e ne rimasi subito colpito, colto improvvisamente da quel desiderio di averla tutta mia. Si, ne avevo viste altre in passato eppure...
Le avevano messo addosso un sottile velo di carta vetrata di bassa qualità color fucsia, "alquanto pacchiano" pensai.
Era assai gradevole allo sguardo, con le sue verdi sinuosità. Eppure tra me e me pensai, come a cercare un briciolo di obiettività: "Bah, è tutta plastica".
Me l'avevano detto: "guarda che non è quella che fa per te, tu hai bisogno di qualcosa di più che quella non ti può dare". C'era la sua sorella maggiore, lì a fianco, ma... era un lusso che non mi potevo permettere.
Così l'ho portata a casa quel pomeriggio. Avevo imparato subito come trattarla e l'intesa era perfetta: adoravo sentirla reagire alla pressione dei miei muscoli tesi e gemere sotto i miei colpi continui e sempre più intensi.
L'abbiamo fatto in cucina, poi in soggiorno. Non ricordo se siamo arrivati in camera.

Abbiamo grattato insieme tutto il pomeriggio fino a sera in una bolgia di sudore e polvere, io e la mia levigatrice orbitale Bosch PSS200 AC.
Da allora, ogni volta che ne avevo bisogno non si è mai tirata indietro.
Quante soddisfazioni. E quanta carta vetrata da 100 abbiamo consumato insieme.
Mi piaceva molto, mi è sempre piaciuta.
Finché un giorno la mia ragazza...
Bella. Punto.


Ricominciamo d'accapo:
Era un paio di anni fa, c'erano da fare un po' di lavoretti in casa: ridipingere i serramenti, tinteggiare le pareti, solite cose insomma.
Prima di pitturare i serramenti andavano levigati per togliere il vecchio colore, e la stessa cosa vale per i muri: dopo anni e anni di tinteggiature una a coprire l'altra si era creato uno strato di vecchiume del quale non sarebbe stato male liberarsi.
Visto che il lavoro era tanto ed io ho la perversione per gli attrezzi, mi sono proposto di andare alla SME a Susegana a vedere quanto sarebbe costata una levigatrice (e ovviamente mi sono accettato la proposta).


Una levigatrice orbitale?
Una levigatrice è uno strumento che gratta al posto tuo: è un dispositivo con un motore elettrico che imprime un certo movimento ad un pezzo di carta vetrata e l'unica cosa che devi fare è premerla (forte) contro la superficie da grattare. Se il movimento impresso alla carta vetrata descrive una circonferenza come faremmo noi levigando a mano (tipo dai la cera-togli la cera), la levigatrice si chiama "orbitale". Ma esistono anche altri tipi: a nastro, rotoorbitale, a delta, eccetera.

La scelta
Visto che era la mia prima levigatrice mi sono affidato al commesso della SME, ma per acquistare uno strumento versatile servivano molti più soldi di quanti fossi disposto a spenderne... il problema non è tanto levigare il legno, quanto i muri: si crea molta più polvere e le superfici da lavorare sono molto estese.
La PS200-AC di Bosch mi sembrava un ottimo prodotto ad un prezzo onesto (si trova a circa 50€ nella grande distribuzione), poi ha un marchio di cui mi fido, ma il commesso è stato molto franco: scordati di togliere il colore dai muri perché altrimenti non arriva a fine giornata.
Per la cronaca la sorella maggiore che avevano in vendita costava circa 100€ in più, quindi la scelta è stata abbastanza semplice.
Insomma, me ne sono tornato a casa con la mia piccola levigatrice nuova pronto a grattare i serramenti ed a tinteggiare i muri lasciando sotto lo strato di vecchiume. O forse no...

Come va?
Il tempo di portarla a casa, vestirla di un foglio di carta vetrata del 100 e poi giù a grattare il legno delle porte e delle finestre.
Spettacolare, se non fosse per quel maledetto filtro.

Il filtro?
Dovrebbero introdurre pene più severe per la pubblicità ingannevole. O almeno applicare le leggi che già ci sono.
Dunque, la levigatrice viene spacciata con un piccolo dispositivo che promette di mantenere l'ambiente di lavoro miracolosamente pulito:
"Sistema microfilter Bosch - visuale libera sulla superficie da levigare, postazione di lavoro pulita".
In sostanza è una piccola cartuccia filtro che dovrebbe trattenere la polvere aspirata dalla levigatrice, nella pubblicità ci mettono pure la foto di uno che svuota il prodigioso filtro in un ambiente pulito immaccolato.
La mia personalissima opinione che nessuno è obbligato a tenere in considerazione e anzi invito chiunque ad affrontare con profondo senso critico è:
che cagata.
Dopo 5 minuti che stai levigando sei già immerso in una coltre di polveri neanche tanto sottili.
Ora possiamo levigare indossando il vestito buono della domenica, tanto col microfilter di Bosch...
La soluzione: l'attacco del filtro è di una misura standard, quindi il tubo di aspirazione di un comune bidone aspiratutto si adatta perfettamente (ecco perché amo i progettisti alla Bosch).

L'azzardo 
Insomma, grattare il legno è stata un'esperienza veloce e nemmeno tanto faticosa con un risultato impeccabile. Vuoi vedere che non posso provare a dare una grattatina anche ai muri? Magari una stanza sola?

E fu così che grattai tutti i muri della casa. E lei, la piccola levigatrice, neanche una piega. Io si invece, che mi sono piegato: ricordo ancora il mal di braccia e tutto il polverone che abbiamo fatto.

Da allora ho perso il conto di quante finestre abbiamo grattato e quanti muri abbiamo preparato alla tinteggiatura, e l'ultimo tour de force è stato un paio di settimane fa quando abbiamo grattato fino all'intonaco tutto un appartamento degli anni 70.
Finché non l'ho prestata alla mia ragazza.

Le serviva la levigatrice per preparare un tavolo da riverniciare. "Nessun problema", pensai.
Gliela diedi con un bel pezzo nuovo di carta vetrata da 100 color vinaccia.
Me la riportò dopo 5 minuti: "Guarda che non va".
[sconforto ed incredulità] "Eh?"
"Io la accendo e non gira, fa solo uno strano rumore", disse.
"Niente panico, dobbiamo operare al più presto!", ovviamente il "niente panico" lo avevo rivolto a me stesso.

Come il Dr. House degli elettroutensili, armato dei miei cacciaviti torx mi preparai ad un intervento ad "addome aperto" sulla mia levigatrice.

Lo spettacolo era disarmante:
La povera levigatrice, sembrava spacciata

Più che una riparazione sembra un'autopsia
La diagnosi: c'era un gran marciume di polvere dentro. I cuscinetti del rotore  erano occlusi quindi il motore cercava di partire, ma non ci riusciva.
Indicazioni terapeutiche: giù di compressore, togliere ogni granello di polvere e cercare di resuscitare i cuscinetti.
Purtroppo per i cuscinetti non avevo del lubrificante adatto, solo del WD40 (il corrispondente dello Svitol) che va bene per pulire ma non è abbastanza viscoso per lubrificare a lungo termine. Non importa, necessità fa legge.

La ripulitura
La ripulitura è un'ottima occasione per valutare lo stato delle spazzole, che praticamente sono l'unica parte che rischia di consumarsi in un motore elettrico. Avendo lavorato in mezzo alla polvere per tutta la sua vita, c'era da aspettarsi un consumo elevato, invece erano ancora in perfetto stato. Ottima notizia.

Nonostante tutte le ore di lavoro, le spazzole del rotore (contenute nelle due placchette di ottone) non sono neanche a metà della loro usura.
Ho richiuso la piccola levigatrice, attaccato la spina, acceso l'interruttore e bruuuuum! (non è esattamente il rumore di una levigatrice elettrica, ma è molto pittoresco no?).
E giù a grattare di nuovo.

Conclusioni
Tutto è bene quel che finisce bene; ora, a parte il racconto un po' romanzato, bisogna dire che come strumento si è decisamente ripagato in questi anni facendomi risparmiare un bel po' di tempo: è costato abbastanza poco e non ha avuto praticamente bisogno di manutenzione complice anche l'estrema semplicità della macchina che altro non è che un motore con un pulsante di accensione e meno male, perché
tutto quello che non c'è non si può rompere.

L'UomoDiCasa ha detto sì.

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